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Visualizzazione dei post da 2016

Le trasmissioni di Raiuno sulla Sindone

Qui di seguito pubblico il mio intervento al Convegno Internazionale sulla Sindone che si è svolto a Roma, presso l'Ateneo Regina Apostolorum, il 13 e 14 dicembre 2016 dal titolo "Vide e credette" - La Sindone, scienza, fede e annuncio del mistero pasquale. Le trasmissioni di Raiuno sulla Sindone di Salvatore Tomai Ho fatto una breve analisi delle trasmissioni televisive che hanno avuto come argomento principale la Sindone, perché credo che anche una riflessione sugli ascolti, sull'attenzione del pubblico attraverso il mezzo televisivo ci possa dare qualche indicazione utile sul 'comunicare la Sindone'. Ho dovuto limitare la ricerca alle sole trasmissioni di Raiuno altrimenti non avrei potuto avere il tempo per elaborare informazioni più ampie. Sono partito senza nessuna idea preconcetta, ho lasciato che fossero le informazioni che venivano fuori a guidarmi verso una conclusione che tocca anche la questione delle 'esigenze scientif...

La carità nell'iconografia rinascimentale

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La carità è una virtù cristiana che nel periodo rinascimentale veniva raffigurata in vari modi. In genere c'è sempre una donna assisa con un bambino sulle gambe, come ha fatto Piero del Pollaiolo (1441-1496 ca), come si vede nella foto della pala esposta agli Uffizi di Firenze. Attributi della Carità sono il fuoco ardente e il Bambino cui la Carità offre il seno. Quest'opera è del 1469. Cesare Ripa (1555-1622) , nel suo saggio "Iconologia - overo Descrittione di diverse immagini cavate dall'antichità, e di propria inventione" del 1602, scrive che la Carità viene rappresentata da una "donna vestita d'habito rosso, che nella mano destra tenga un core ardente, e con la sinistra abbracci un fanciullo... et si dipinge co'p cuore ardente in mano, e co'l fanciullo in braccio, per notare, che la carità è uno effetto, e puro, e ardente nell'animo verso Dio, e verso le creature." (Cesare Ripa, Iconologia, v. Carità) Mi chiedo se i pitto...

Il libro "Alla luce della Misericordia" alla Radio Vaticana

Un paio di settimane fa con Padre Innocenzo Gargano siamo stati ospiti del programma di Rosario Tronnolone "Orizzonti Cristiani", alla Radio Vaticana e abbiamo parlato del libro-intervista che ho realizzato con padre Innocenzo sul Giubileo della Misericordia. È stata una bella conversazione che ripropongo di ascoltare: http://it.radiovaticana.va/news/2016/10/03/alla_luce_della_misericordia/1262739

San Trifone nel Duomo di Monreale (Palermo)

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In marzo sono stato nel Duomo di Monreale per realizzare un servizio televisivo sulla bellezza dei mosaici e soprattutto sulle parabole della misericordia. Ad un certo punto, mi sono sentito come guardare da un punto in alto e girandomi ho visto la figura di un santo di cui mi sono occupato scrivendo persino un libro... San Trifone. Chiaramente sapevo già della presenza di quel mosaico, ma non sapevo la collocazione. L'ho scoperta così, di intuito, sentendomi uno sguardo addosso. Capisco che è strano, ma succede!

La Lavanda dei piedi di Mariotto di Nardo a Firenze

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A Firenze, nella sagrestia della cappella San Niccolò che si trova nell'antica farmacia annessa alla chiesa di Santa Maria Novella, a due passi dalla stazione omonima, c'è un ciclo di affreschi molto particolare. Il ciclo di affreschi che raffigura la Passione di Cristo è attribuito a Mariotto di Nardo (1365-1424), che li dipinse tra il 1385 e il 1405. Per i dipinti il pittore si rifece certamente anche al Vangelo di Giovanni, che è l'unico che riporta il racconto della lavanda dei piedi (Gv 13,5: Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugamano di cui si era cinto ).   La particolarità di questo ciclo che rappresenta la passione di Cristo, commissionata dalla famiglia Acciaiuoli, sta nella rappresentazione della lavanda dei piedi, che raramente è raffigurata. Mi ha molto colpito la bellezza di questo affresco, è un richiamo alla cosiddetta 'chiesa del grembiule' come usava dire don Tonino Bel...

Un'opera giovanile di Ilio Giannaccini

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La scorsa estate mentre ero in vacanza e giravo per una fiera dell'antiquariato a Martina Franca, mi sono imbattutto in una piccola tela che mi ha stregato. Il soggetto per me era fortemente evocativo: un gregge condotto da un pastore verso un ovile, che sembra essere su un promontorio dove la terra incontra il cielo. Quel soggetto dipinto con una certa perizia, mi richiamava il nostro cammino di 'pecorelle' verso l'ovile, condotti dal 'Buon Pastore'. È chiaro che non so le intenzioni del pittore, ma il quadro mi dava questa impressione, che era carico di significato. Così l'ho comprato per quanto fosse malconcio e scopro che oltre la firma "Giannaccini 1914", dietro la tela c'era anche la dedica ad un amico. Questa opera pare essere del pittore romano Ilio Giannaccini (1897-1968), ed è un'opera giovanile che mostra comunque una certa maturità e sicuro talento. Insomma, questo quadro è stato un bell'incontro estivo.

Libro "Alla luce della Misericordia" - recensione di Ciro Fusco

Circa venti giorni fa, è uscita una bellissima recensione sul libro conversazione realizzato con Padre Innocenzo Gargano, Alla luce della misericordia, scritto da Ciro Fusco su 'acistampa' e che invito a leggere. Di seguito il link http://acistampa.com/story/noi-serviamo-lunico-signore-madre-teresa-nel-ricordo-di-un-monaco-4133

Aldo Moro, costruttore di comunità - primo 'Oratorio' in memoria del nostro martire per la democrazia

Pochi giorni fa, il 23 settembre, ricorreva l'anniversario dei 100 anni dalla nascita di Aldo Moro, indimenticato statista italiano, ucciso dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978. A Taranto, per commemorarlo, abbiamo fatto nella chiesa di San Pasquale, tenuta dai Minori francescani, un 'reading-oratorio', cioè un mix di letture di testi di carattere prevalentemente spirituale di Aldo Moro e dei salmi musicati per l'occasione dal giovane Alessandro D'Oronzo, divisi in 5 quadri. I testi sono stati letti da Francesco Nacca e Mariangela Lincesso;  Organo Alessandro D'Oronzo Violino Francesca Azzollini Tenore Oronzo D'Urso Soprano Rita Renò Qui di seguito la struttura della serata e alcune parti lette: Prologo musicale Taranto... città a me molto cara, che porto sempre nel cuore (Aldo Moro in occasione di una visita in città) Primo Quadro. Taranto e la vocazione politica La famiglia Moro si trasferisce a Taranto nel 1923, quando Al...

Cos'è il 'paese'

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Io vengo da un paese e la vita di paese è particolare. Per quanto a Roma, dove vivo, ci siano i quartieri, la vita di quartiere non è paragonabile alla vita di paese, per quanto oggi sia diversa da com'era ancora 20-30 anni fa. Cesare Pavese ne dà una definizione bellissima: "Paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, che nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo. Che anche quando ci sei lui resta ad aspettare". Il paese 'resta ad aspettare'... curioso che questo pensiero di Pavese l'ho ritrovato in un negozietto di un paesino piemontese, a pochi chilometri dal confine francese che aveva solo 7 abitanti, o meglio solo 7 residenti e pochi altri dimoranti per varie ragioni. Cosa resta ad aspettare? La gente, le piante, la terra... le montagne, gli animali? Sicuramente c'è qualcuno o qualcosa che ti aspetta sempre.

La pubblicazione "Alla luce della Misericordia" con Padre Gargano

Un paio di settimane fa è uscito il libro "Alla luce della Misericordia" che ho scritto con padre Innocenzo Gargano, monaco camaldolese originario di Pulsano, come me. Seguo da molti anni le Lectio che tiene nel monastero delle monache camaldolesi di Sant'Antonio sull'Aventino a Roma. L'idea di fargli delle domande sul Giubileo della Misericordia mi è venuta dopo aver sentito alcuni suoi interessanti interventi sul tema della misericordia, tema probabilmente molto inflazionato in questo anno giubilare quanto dimenticato in passato. Ho creduto che padre Innocenzo potesse dare un'interessante lettura di alcuni fatti di cronaca recenti, e arrivare a leggere alcuni segni dei tempi. Ad esempio, quando l'ho sollecitato sui muri che si innalzano un po' ovunque, Padre Innocenzo, tra le varie cose, mi diceva: "Papa Francesco, durante il suo viaggio in Messico (12-18 febbraio 2016), ha celebrato una messa in un luogo fortemente simbolico: a Ciudad Juáre...

La processione, una forma devozionale ripresa da San Gregorio Magno

Gregorio Magno (540 ca.-604) viene eletto papa nel 590. Era un periodo molto difficile per Roma, solo l'ombra della capitale del mondo che era stata per secoli. La città era in preda all'anarchia, una terribile carestia aveva portato alla fame i pochi abitanti, in più una una rovinosa piena del Tevere e una terribile pestilenza continuava a decimare la già scarsa popolazione. Per invocare la misericordia divina e scongiurare la peste, papa Gregorio organizza una processione di tre giorni. Secondo la tradizione, al terzo giorno di processione, mentre il corteo, partito da San Lorenzo in Lucina e passato Ponte Milvio, stava per arrivare in San Pietro apparve sulla mole Adriana l'arcangelo Michele che rimetteva la spada nel fodero. È il 29 agosto del 590. Il mausoleo di Adriano da quel momento sarà definito il Castello dell'Angelo.  Quel gesto dell'angelo luminoso apparso in cielo fu interpretato come un annuncio: le preghiere dei fedeli erano state esaudite. La ...

La Madonna della Misericordia

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A Roma, in una piccola chiesa poco distante dall'Isola Tiberina, c'è una chiesetta dedicata a San Benedetto col titolo 'in Piscinula'. Secondo la tradizione, la chiesa ingloba un cubicolo che fu una cella dove visse San Benedetto che apparteneva ad una famiglia romana di antica nobiltà. Per me, è stata una scoperta. E non sapevo nemmeno che esisteva un affrescodella Madonna col Bambino intitolata "della Misericordia". In questo Anno Santo della Misericordia ha un carattere particolare questo affresco trecentesco, che è stata ritenuta anche miracolosa. Chissà, che in questo anno giubilare, pregando davanti a questa immagine, la nostra Madre Celeste non torni a elargire miracoli.

GEORGE CARLIN - DOPO L'11 SETTEMBRE

Mentre rimettevo in ordine un po' di vecchi appunti, ho ritrovato questo scritto di George Carlin, un comico molto famoso negli anni 70 e '80 in America. Spesso i comici intelligenti sono simili a dei profeti, che sanno farci guardare meglio le cose e indicarci una strada per ritrovarci. Quindi ripropongo questo testo interessante: "Il paradosso del nostro tempo nella storia è che abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse, autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti...  vediamo troppa tv, e preghiamo di rado... Siamo andati e tornati dalla Luna, ma non riusciamo ad attraversare la strada per incontrare un nuovo vicino di casa... Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi, case più belle ma famiglie distrutte... Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perché non saranno con te per sempre. Ricordati di dare una parola gentile a qualcuno che ti guarda dal bassoin soggezione, perché quella piccola persona presto crescerà...